Quando si parla di Arti Marziali spesso sentiamo pronunciare "parole strane" in lingua orientale, mentre gli atleti si salutano e si preparano al corso.
Questa tradizione si radica profondamente nella cultura marziale, simboleggiando il rispetto tra coloro che presenziano all'allenamento, sia da parte dell'allievo che del maestro, differenziandosi nello svolgimento in base allo stile praticato e in base alle influenze geografiche portate da coloro che lo hanno tramandato.
Sebbene il Kung Fu e il Tai Chi nascano dalla cultura orientale Cinese, il mio maestro (Shi Dae Woung - 1943-2016) al quale ho dedicato una pagina del sito, era di origine Coreana, pertanto qualche influenza allo stile praticato, la si può notare già dal saluto, che appunto utilizza parole Coreane.
Il Saluto
抱拳 礼 In Cinese Bàoquán lǐ (cerimonia del pugno avvolto), è una tradizione che si fonda sul segno di rispetto nei confronti di chiunque sia presente all’allenamento. Da parte degli allievi nei confronti del maestro, così come da parte del maestro nei confronti degli allievi.
Primo comando
CHARYEOT - 차렷
Pronuncia: _Cerie(t)_
Entrambe le “e” sono pronunciate “chiuse” come se si avessero i denti serrati. Mentre la “t” finale (muta) stoppa l’emissione d’aria dalla bocca.
In cinese è l’equivalente di 預 備 势 Yù bèi shì ovvero “attenzione / preparazione”
Svolgimento Posizione eretta, piedi uniti e pugni ai fianchi, denti stretti appoggiando la lingua in alto a contatto con il palato. In risposta a questo comando si espira in modo vigoroso contraendo l’addome.
Secondo comando
KYEONGNYE - 경례
Pronuncia: _Ken-nie_
Anche in questo caso le “e” sono pronunciate “chiuse”
In cinese è l’equivalente di 起 势 Qǐ shì ovvero “inizio”.
Questa terminologia cambia a seconda della scuola o della volontà del maestro, la ritroviamo sotto forma di saluto cordiale come:
老師好 Lǎoshī hǎo (benvenuto maestro)
同学們好 Tóngxuémen hǎo (Studenti benvenuti)
Tale comando si modifica ulteriormente nel saluto di fine allenamento sostituendo 好 Hǎo (bene/ benvenuto) con 再見 Zàijiàn (arrivederci).
Svolgimento
Pugno destro chiuso, mano sinistra aperta a simboleggiare l'unione tra le forze Yin e Yang. Inchino pronunciando la parola coreana 인내 Innae che si pronuncia _Innè_ ovvero “pazienza” la quinta virtù della nostra scuola, 忍耐 Rěnnài in cinese. (scopri il post sulle 5 virtù)
Un po’ di chiarezza per non usare termini a caso
Notare come il termine maestro sia indicato come 老師 Lǎoshī e non 師傅 Shīfù poiché:
老師 Lǎoshī identifica il maestro che insegna ai propri allievi.
師傅 Shīfù identifica il maestro che insegna ai propri allievi, ma come una "guida-padre”.
Shīfù è sicuramente un’onorificenza, ma è una scelta attuabile dall’allievo, non per costrizione o come qualcosa di dovuto incondizionatamente.
Viene usata per indicare che il proprio maestro viene inteso come “a capo della propria famiglia marziale, di cui si è al pari di un figlio”
Capirete bene dunque come questo termine debba essere usato con consapevolezza.
Che il vostro Maestro sia per voi un "padre" o un insegnante, l'importante è approcciarsi al mondo della Arti Marziali con il dovuto e sentito rispetto.
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